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Il Duomo di Napoli

La costruzione del Duomo risale alla dominazione Angioina. Carlo I iniziò la sua edificazione che fu portata avanti da Carlo II e Roberto.

Il Duomo di Napoli fu costruito nel centro della Città greca, tra il decumano superiore e il decumano maggiore, dove anticamente sorgeva un tempio dedicato, si presume, ad Apollo. In precedenza due cattedrali furono erette nello stesso luogo, Santa Restituita nel 300 d.C. e Santa Stefania intorno all'anno 500, quando Napoli era ancora parte dell'Impero Romano.



Il Duomo di Napoli, come lo possiamo ammirare oggi, è il frutto di successivi rimaneggiamenti, seguiti a danni sismici documentati da fonti dell'epoca: nel 1349, una cronaca del tempo descrive un terremoto che provocò il crollo della facciata intera e della torre, nel 1456 crollò nuovamente la torre campanaria, sempre causa un terremoto. Ancora nel 1688 crollarono parti delle pareti del lato sinistro. Poi i terremoti del 1732, 1804, 1930 non mancarono di provocare lesioni. Puntualmente lavori di restauro seguivano ai sismi. Molti degli interventi di restauro sulla struttura del Duomo di Napoli travisarono completamente lo stile originario.

La facciata come si può ammirare adesso è quasi completamente in stile neo-gotico. Fu infatti quasi in toto ricostruita da Enrico Alvino che cercò di mantenere i monumenti tre-quattrocenteschi, avvolgendo gli stessi in una cornice allungata e decorata di guglie, cuspidi ed edicole.

L'interno del Duomo di Napoli segue per quanto riguarda la pianta lo stile trecentesco: a croce latina, a tre navate profonde 100 metri circa.

Sedici i pilastri che separano le navate, pilastri decorati di colonne di granito proveniente dall'oriente e dall'Africa.

Il soffitto a cassettoni sopra la navata centrale e il transetto risale al 1621 ed è stato pensato dal Cardinale Carafa che lo fece sostituire al soffitto a capriate lignee.

I dipinti sulle pareti della navata e del transetto nella parte superiore della chiesa sono di Luca Giordano, alcune delle tele del transetto sono invece di Francesco Solimena.

Nella navata sinistra in ordine gli accessi: alla Cappella famiglia Filomarino o Santa Maria Francesca delle Cinque Piache, con pietre sepolcrali del '300, allla Cappella famiglia Teodoro già famiglia Gambacorta, alla Cappella Famiglia Brancaccio, alla Cappella famiglia Sacripando.

Dalla navata sinistra si accede scendendo delle scale alla Basilica di Santa Restituita, importantissima testimonianza dall'arte paleocristiana. Anch'essa rimaneggiata era a 5 navate e si sviluppava in lunghezza per un tratto ben più lungo di quello attuale, sotto il Duomo di Napoli.

E ancora dalla Basilica si accede ad un'area archeologica piuttosto vasta con preziosissimi resti dell'antica città greco-romana Neapolis (Napoli).

Sempre dalla Basilica di Santa Restituita si accede al Battistero di San Giovanni in Fonte del 350 d.C. circa.



Dalla navata destra si accede a: Cappella San Nicola di Mira, Cappella del Crocifisso o dell’Addolorata o famiglia Caracciolo Pisquizi, Cappella del Tesoro di San Gennaro, Cappella Galluccio o dello Spirito Santo o della Pentecoste o delle reliquie, Oratorio dell’arciconfraternita dei Bianchi del Santissimo Sacramento, Cappella Santi Tiburzio e Susanna o famiglia Carbone.

La Cappella del Tesoro di San Gennaro del Duomo di Napoli fu eretta su progetto di Francesco Grimaldi nel 1608 e conserva le Ampolle con il sangue di San Gennaro, e il suo cranio.

Sulla cupola della Cappella un affresco del Lanfranco, sull'altare di destra un dipinto di Giuseppe Ribera. L'interno della Cappella è arricchito di marmi intarsiati da artisti della scuola di pietre dure barocca napoletana.

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