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Maschio Angioino

Il Maschio Angioino costruito da Carlo I d'Angiò da cui ha preso il nome era chiamato Castel Nuovo, nuovo rispetto ai castelli già esistenti Castel Capuano e Castel dell'Ovo.



Fu costruito in stile gotico francese con la classica pianta quadrata e le quattro torri agli spigoli. Fu dimora di Carlo II e Roberto d'Angiò ma non di Carlo I che non vi andò mai ad abitare.

La pianta trapezoidale del Maschio Angioino che troviamo nella struttura attuale è il risultato di modifiche successive che culminarono con l'inserimento da parte degli aragona dell'Arco di Trionfo. Fu Alfonzo I d'Aragona ad intraprendere una grande opera di ricostruzione dopo gli ingenti danni subiti con le guerre che insanguinarono Napoli nel XV secolo, e a far realizzare l'arco marmoreo all'entrata, per celebrare la sua vittoria sulla città di Napoli (1443).

L'arco di trionfo del Maschio Angioino è considerato una della opere maggiori del Rinascimento italiano.
Dedichiamo quindi qualche parola per descriverne la struttura scolpita su marmo bianco.
Consta di due archi sovrapposti entrambi circondati ai lati da colonne corinzie binate.
L'arco più basso è sormontato da un bellissimo bassorilievo rappresentante il Trionfo, il Re sul carro trainato dalla Fortuna; l'arco superiore doveva contenere una statua equestre bronzea commissionata dal sovrano a Donatello, ma non venne mai realizzata.
Nell'arco d'entrata vi era un portole di bronzo che troviamo adesso al Palazzo Reale.
Degni di nota la lunetta che corona l'arco e la statua di San Michele.

Da visitare all'interno del Maschio Angioino, la Sala dei Baroni, opera di Guglielmo Sagrera, imponente e maestosa sovrastata da una volta costolonata con al centro un foro, a immagine delle antiche volte sulle terme Romane.
E' possibile addentrarsi nei sotterranei del Castel Nuovo e visitare le prigioni di cui si narrano leggende terribili.


Conservata nella sua struttura originale è la Cappella di Santa Barbara dove vi sono resti di affreschi di Giotto. Fu Roberto d'Angiò, detto il saggio, che durante opere di ristrutturazione, invitò Giotto ad eseguire affreschi di abbellimento.

La Sala dei Baroni è sede delle sedute del Consiglio Comunale.
Altre stanze sono invece sede del Museo Civico e della Società Napoletana di Storia Patria.
Il Maschio Angioino è uno dei simboli della città di Napoli.

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