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Piazza del Plebiscito

Piazza del Plebiscito è la piazza più grande di Napoli, monumentale e affascinante, simbolo di un passato storico travagliato.

Piazza del Plebiscito deve il suo nome al plebiscito che, nel 1860, ratificò l'annessione dell'Italia meridionale al Regno di Savoia ed è diventata simbolo del rinnovamento di Napoli quando fu riutilizzata con la sua funzione di rappresentanza in occasione del G7 nel 1994.
E' rimasta da allora una zona pedonale ed utilizzata come luogo di concerti, dimostrazioni e di incontro di Napoli.

Se si è fortunati è possibile ammirarvi, soprattutto nel periodo natalizio, installazioni d'arte contemporanea. Ricordiamo che nel giorno dell'Epifania, Piazza del Plebiscito è in festa, le attività ludiche per bambini sono organizzate da diverse associazioni in un simpatico evento promosso dall'Assessorato agli Affari Sociali.

Su un lato della piazza vi è il Palazzo Reale costruito con la dominazione spagnola sotto progetto dell'architetto Domenico Fontana.
Il Palazzo può essere in parte visitato e ospita in una sua sezione la Biblioteca Nazionale.

Il Palazzo di Salerno è sede del Commando militare circonda a sud la Piazza del Plebiscito e racchiude al suo interno la Chiesa di Santa Croce.

A Nord la Piazza del Plebiscito è invece circondata dal Palazzo della Foresteria, edificio progettato e realizzato agli inizi del '800, sede oggi della Prefettura.

All'intero della Piazza vi furono costruiti nel corso della storia alcuni conventi: il Monastero del Santo Spirito che fu distrutto per fare spazio al Palazzo Reale, il Monastero francescano di Santa Croce, edificato all'epoca degli angioini, fu demolito per costruirvi il Palazzo di Salerno e il Convento di San Luigi edificato dagli Aragonesi e fondato dal cosentino San Francesco di Paola fu distrutto nel '800 quando il governo napoleonico volle ampliare la Piazza del Plebiscito per farvi la nuova Piazza del Foro.

Fu con il ritorno dei Borboni che si andò formando l'attuale struttura della Piazza del Plebiscito.

Ferdinando IV Re di Napoli fece costruire di fronte al Palazzo Reale una Basilica dedicata a San Francesco di Paola, fu questa dedica un atto simbolico di contrasto con la precedente dominazione napoleonica che ordinò di distruggere il Convento dedicato appunto al Santo.

La Basilica, in stile neoclassico, fu edificata su progetto di Pietro Bianchi su imitazione del Pantheon romano e sui due fuochi della ellisse che definisce la pianta esterna del colonnato furono disposte due state equestri in bronzo, rappresentanti Carlo III e Ferdinando IV di Borbone, una di queste è opera del Canova.